In Memoriam

Desidero presentare a tutti e ricordare una Grande Persona che mi ha sempre gratificato della sua amicizia, benevolenza e cortesia, Mons. Enelio FRANZONI, Grand'Ufficiale O.M.R.I., Medaglia d'Oro al Valor Militare, deceduto in Bologna il 5 marzo 2007 all'età di (quasi) 94 anni.


Desidero presentare a tutti e ricordare una Grande Persona che mi ha sempre gratificato della sua amicizia, benevolenza e cortesia, Mons. Enelio FRANZONI, Grand'Ufficiale O.M.R.I., Medaglia d'Oro al Valor Militare, deceduto in Bologna il 5 marzo 2007 all'età di (quasi) 94 anni.
Monsignor Franzoni era nato a San Giorgio di Piano (Bo) il 19 luglio 1913 ed era stato ordinato sacerdote il 28 marzo 1936. Dopo avere insegnato in seminario, nel mese di luglio 1941 il Card. Nasalli Rocca gli aveva chiesto la sua disponibilità per la nomina a Cappellano Militare, così era partito con l'837° Ospedale da Campo da Senigallia (An) per la Russia. Qui sul fronte del Don, era stato trasferito, con il grado di Tenente Cappellano, al Quartier Generale della Divisione "Pasubio", ove fu fatto prigioniero. Dal suo racconto: "Stavano arrivando i Russi, bisognava ritirarsi; i morti tutt'intorno non si contavano. Arrivò il Ten. Giuseppe Montano, che comandava il caposaldo, ordinando la ritirata. C'erano una decina, forse più di feriti, che sarebbero stati abbandonati; non si poteva fare altrimenti. 'Resto con loro', risposi alle esortazioni del tenente, e così feci e fui fatto prigioniero, il 16 dicembre 1942". Dopo lunghe marce, poi sui carri bestiami per ferrovia, il 31 dicembre i prigionieri giunsero a Tambov; poi (febbraio 1943) nel campo di Oranki; infine, nel novembre 1943 a Sussdal, Campo 160, fino al suo rientro in Patria il 22 agosto 1946, dopo avere rifiutato per ben due volte il rimpatrio per essere di conforto agli altri prigionieri. Il suo primo Encomio Solenne porta la seguente motivazione: "Prigioniero di guerra, al fine di alleviare le sofferenze degli altri prigionieri si offriva volontario per il traino di slitte cariche di legna da ardere, facendo nella steppa, per tutto l'inverno 1945 - 1946, un percorso complessivo di circa km. 2.700". " Questo Encomio Solenne - aveva dichiarato Mons. Franzoni - mi è prezioso direi quanto o più della Medaglia d'Oro. Ricordando le maratone di quei tempi sulla neve, per quelle piste che non finivano mai, scarsi di cibo e di vestiario, pensandoci bene, anche adesso, volendo, non mi rendo conto di quante segrete energie possiamo disporre nelle estreme emergenze. C'è da ringraziare il buon Dio ", aveva aggiunto.

Motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare conferita in data 16 aprile 1951 al Tenente Cappellano, Divisione "PASUBIO" FRANZONI Don Enelio di Carlo, da S. Giorgio di Piano (Bologna) cl. 1913 (in commutazione della Medaglia d'Argento al V.M. conferitagli con decreto 15 marzo 1950):

“Cappellano addetto al Comando di una grande unità, durante accaniti combattimenti, recava volontariamente il conforto religioso ai reparti in linea. In caposaldo impegnato in strenua difesa contro schiaccianti forze nemiche, invitato dal comandante ad allontanarsi finché ne aveva la possibilità, rifiutava recisamente e, allorché i superstiti riuscirono a rompere il cerchio avversario, restava in posto, con sublime eroismo, per prodigare l'assistenza spirituale ai feriti intrasportabili. Caduto prigioniero e sottoposto a logorio fisico prodotto da fatiche e da privazioni, noncurante di sé stesso, con sovrumana forza d'animo, si prodigava per assolvere il suo apostolato. Con eroico sacrificio rifiutava per ben due volte il rimpatrio onde continuare tra le indicibili sofferenze dei campi di prigionia la sua opera che gli guadagnò stima, affetto, riconoscenza ed ammirazione da tutti. Animo eccelso votato al cosciente sacrificio per il bene altrui.

Fronte Russo, dicembre 1942 - Campo di prigionia, 1942 - 1946.”

Mons. Franzoni aveva onorato al meglio l'ANIOC (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche) celebrando, per mia richiesta, nella mia qualità di Delegato Comunale di Sasso Marconi (Bo) l'annuale "S.Messa in suffragio per i Caduti di tutte le guerre per l'Italia" (nella perinsigne Chiesa Arcipretale di Pontecchio Marconi, già abbazia dei Canonici Lateranensi dal 1568 fino al 1842), fin dalla I edizione, 24 novembre 1996, per ben nove volte su undici edizioni, assente giustificato solo il 21 novembre 1999 a causa di una fortissima nevicata, e il 19 novembre 2006 perché già colpito dalla broncopolmonite malattia che, purtroppo, il 5 marzo 2007 l'ha portato alla morte. Riporto di seguito il biglietto (l'ultimo) che mi aveva scritto per ‘giustificare' la sua assenza all'ultima edizione: “BO, 15.XI.06 / Carissimo Cav. Fortunato, le mie condizioni di salute (dopo l'ospedale per broncopolmonite) non mi danno forza sufficiente per venire a Pontecchio domenica 19 p.v. Se a te dispiace, ancor più dispiace a me: mi era carissima quella celebrazione. Mi sarai gentile se vorrai rendere omaggio alle Autorità presenti, ossequia per me il parroco e manda un bacio ai bimbi presenti. Aff.mo Don Enelio Franzoni” (il Comunicato ufficiale dell'evento, come per quasi tutti i precedenti, è riportato nel mio sito: www.fortunatogaltieri.it ). Il 21 novembre 2004, tornando alla Casa del Clero di Bologna, ov'era alloggiato, Mons. Franzoni aveva voluto indirizzarmi questa lettera: " BO 21.XI.04 / Carissimo Cavaliere nostro ... / Anche quest'anno mi son trovato felicemente travolto dalla piena del tuo entusiasmo. Io non so come tu riesca ad organizzare una celebrazione così piena.... Tu ti chiami Fortunato, ma fortunati siamo noi ad averti amico. Iddio ti benedica! Ti benedicano i nostri Caduti! E ti sia buono e santo il prossimo Natale! Aff.mo D. Enelio Fr." Ho avuto la fortuna di sentirlo per telefono la sera del 3 marzo (48 ore prima della morte) quando, salutandomi, mi ha detto: " Grazie, Fortunato, che Dio ti benedica. Prega per me" . Al che io gli ho risposto: " Grazie, Monsignore, ne ho tanto bisogno. Pregherò volentieri per Lei" (E qui, purtroppo, il dialogo si è interrotto, per sempre!).

Quando lo incontravo, prima di abbracciarlo, m'irrigidivo sull'attenti sul saluto militare; e lui puntualmente mi domandava: " Ma cosa fai ? Ed io gli rispondevo: " Monsignore, non sto salutando Lei, sto salutando la sua Medaglia d'Oro! " E di aneddoti da raccontare ce ne sarebbero tantissimi, dai quali emerge sempre la sua grande figura di Prete e di Uomo, che ha dedicato tutta la sua (lunga) vita al bene del Prossimo, a cominciare dai nostri Soldati prigionieri in Russia e alle loro inconsolabili famiglie in Italia.

Mi ricordo che durante la S.Messa in suffragio per i Caduti di tutte le guerre per l'Italia (II ed.), da lui celebrata il 30 novembre 1997, avevo 'tentato' di dire qualche cosa su di lui dal Pulpito, anche per farlo onoscere dai presenti; ma Monsignorei mi aveva interrotto bruscamente dicendomi: "Di me parlo solo io!". Poi aveva 'addolcito' la pillola dichiarando, rivolto verso di me: "Abbiamo bisogno di giovani così. Pensate, se ci fosse un Galtieri in ogni Comune". E a me era venuto in mente che, probabilmente, il Sindaco di Sasso Marconi non sarebbe stata dello stesso parere di Monsignore!".

La camera ardente era stata allestita nella Caserma "Mameli", Sede del Comando Brigata Aeromobili "Friuli". Io ho partecipato ai funerali solenni celetrati il 7 marzo 2007 nella Chiesa di S. Maria delle Grazie, ove Monsignore era stato Parroco per venti anni. Prima dell'inizio il Cerimoniere (Col. Bragagni dell'allora Com.do R.F.C. "Emilia-Romagna", ora C.M.E. “Emilia-Romagna”) e il Parroco, in seguito a mia richiesta, mi avevano assicurato che al termine del rito avrei potuto leggere la motivazione della M.O.V.M. di Monsignore, invitandomi a sistemarmi sul lato destro dell'Altare (di fianco al Leggio). All'ultimo momento il Parroco però ha cambiato idea annunciandomi che non era più necessario leggere la motivazione stessa perché era stata riportata sul 'Santino'. Fatto sta che io abbia avuto la possibilità di seguire il rito di fianco all'intero Capitolo dei circa settanta Sacerdoti concelebranti con S.Em. il Card. Carlo Caffarra (unico, sull'Altare, appunto, con le Decorazioni e le Insegne dell'Arma delle Trasmissioni).

Purtroppo, probabilmente per una svista, dopo la "Preghiera per i Caduti in Russia" il trombettiere non ha intonato il “Silenzio d'Ordinanza” in onore di Mons. Franzoni cosa che, se fossi stato io l'organizzatore, non sarebbe assolutamente accaduta. E' triste, a mio avviso, che ci sia stata una pecca così rilevante durante l'estremo saluto alla Medaglia d'Oro appoggiata sul feretro di Monsignor Franzoni.

Il 7 marzo 2008, alle ore 18.00, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie è stata concelebrata dai Cappellani Militari del Presidio di Bologna una S.Messa in suffragio per Mons. Franzoni, in occsione del I Anniversario della sua morte, alla quale ho partecipato, assieme ai suoi Familiari.

Domenica 8 marzo 2009, nella Caserma "Mameli", di Bologna, sede del Comando Brigata Aeromobile "Friuli", Mons. Tommaso Ghirelli, Vescovo di Imola, ha celebrato una S.Messa solenne (al Campo), in occasione del II Anniversario della morte di Monsignore, cui è seguita una Conferenza nella Sala Briefing del Comando Brigata, durante la quale, avendo avuto brevemente l aparola, ho raccontato dei ricordi personali vissuti con Mons. Franzoni, che hanno suscitato interesse da parte dei presenti.

E' seguito un 'rancio' nella Mensa della Caserma, presenti anche i Familiari di Monsignore.
La sera del 5 marzo 2008 ho partecipato nella stessa Chiesa alla S. Messa in suffragio per il 1° Anniversario della morte di Monsignore concelebrata da diversi Cappellani Militari, alla presenza del fratello Mario (91enne), della seconda moglie, Sig.ra Antonia e la nipote di Monsignore, Signora Sandra.

In suo onore oggi, 17 ottobre 2009, il Comune di Bologna gli ha dedicato una piazzetta vicino alla Chiesa di S. Maria delle Grazie in S. Pio V, ove è stato scoperto un busto in bronzo, della cui realizzazione si era interessato fin dal giorno dei suoi funerali il Cappellano Militare Mons. Marco Giovanelli.

Io ho partecipato alla Cerimonia, presenti molte Autorità Civili: la Presidente della provincia di Bologna, Prof.ssa Beatrice Draghetti e i Sindaci dei Comuni ove Monsignore aveva prestato la sua attività pastorale, e molte Autorità Militari, tra i quali, il Comandante del CME Emilia-Romagna, il Comandante della Regione Carabinieri Emilia-Romagna, il Rappresentante dell'Arcivescovo Metropolita di Bologna, Mons. Novello Pederzini e il Cappellano Militare Capo del Comando regionale Emilia-Romagna della Guardia di Finanza, Don Vincenzo Arturo Grillo oltre, naturalmente a Mons. Giovanelli. Erano presenti il Fratello di Monsignore, Mario, con la moglie e la figlia Sandra, e il nipote Prof. Franzoni; presente pure la Signora Clarice Manicardi, Perpetua di Monsignore e il Dott. Albertini, che era stato il suo medico curante, oltre alle Associazioni d'Arma con i Labari. Hanno prestato Servizio d'Onore di fianco al Busto due Carabinieri in Alta Uniforme e due Militari del Reggimento Lanceri di Novara.

Era anche presente parecchia gente che aveva conosciuto Mons. Franzoni. Al termine è stato offerto un 'sobrio' rifresco.

 

Pontecchio Marconi, 17 ottobre 2009

Fortunato Galtieri


Ritorna alla pagina iniziale